Uno dei cardini dell’analisi è che i pazienti, con disturbi narcisistici arrivino a una comprensione emotiva del fatto che tutto l’amore che essi si erano conquistati con tanta fatica, a prezzo dell’auto rinuncia, non riguardava affatto l’individuo che essi erano in realtà: l’ammirazione per la loro bellezza e le loro prestazioni era rivolta alla bellezza e le prestazioni di per se e non al bambino reale, dietro la buona prestazione si riaffaccia nell’analisi il bambino – piccolo e solo – che si chiede: “Come sarebbe andata se di fronte a voi ci fosse stato un bambino cattivo, rabbioso, brutto, geloso, pigro, sporco e puzzolente? Dove sarebbe finito, in tal caso, tutto il vostro amore? Eppure io ero ANCHE tutto ciò.
A.Miller “Il dramma del bambino dotato” Bollati Boringhieri – 1993 pag 29.