Cos’é la consapevolezza?

“Per noi spunta solo quel giorno

al cui sorgere siamo svegli”.

H.David Thoreau

 Nel mondo occidentale,  la visione  dominante della  nostra  cultura, ha  privilegiato l’aspetto logico razionale, volto al controllo e al dominio sulla natura.

Saggi e maestri zen, diffondendo la loro cultura, ci hanno costretto a confrontarci con un diverso paradigma,  che trova invece nella natura fonte di grande ispirazione, ricercando una totale armonia con essa.

La loro esperienza collettiva di indagine secolare sulla natura dell’uomo, ha permesso loro di sviluppare molte tecniche di meditazione, per riuscire a controllare la nostra mente, che normalmente è invasa da pensieri automatici, una sorta di dialogo interiore, che spesso non  dominiamo. Il paradosso è che per meditare dobbiamo fare vuoto e per farlo dobbiamo essere padroni dei nostri pensieri.

Come possiamo riuscire ad ottenere un efficace stato meditativo? Non è facile, la pratica aiuta ma non basta, ocorre anche un metodo.

Il primo elemento da considerare è il nostro respiro. Mettere la nostra attenzione sul respiro ha due effetti immediati, il pensiero si concentra e smette di girovagare,  e noi diventiamo consapevoli delle infinite variazioni di frequenza ed intensità del nostro respiro.

Questa attenzione applicata in qualunque momento della giornata ci permette di trovare riparo da situazioni stressanti che possono prendere sopravvento sul nostro equilibrio interiore.

Molti temono di non essere capaci di meditare, la meditazione richiede impegno e autodisciplina, ma non  è esclusiva solo di alcuni individui. piuttosto che dire” non sono capace”, sarebbe meglio dire “non ho voglia di impegnarmi” e questa affermazione sarebbe già un bel passo avanti perchè comporterebbe il prendersi la responsabilità delle proprie scelte.

La capacità di restare seduti senza “fare nulla” non è, come potrebbe sembrare, un atto di pigrizia, ma richiede una intensa attività interiore per consentire alla nostra attenzione di essere totalmente assorbita nel momento presente.

Il non agire è la pietra angolare della meditazione, ma è soprattutto uno stato interiore, imparare a concentrare la nostra attenzione è il segreto per riuscire,  qualora decidessimo di applicarci in una attività.

approfondimenti su:

Jon Kabat-Zinn, “Dovunque tu vada ci sei già” edizioni  Corbaccio.


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Cambio strada

Cammino per la strada.
C’è un buco profondo nel marciapiede.

Ci cado dentro. Sono perduta, sono disperata.

Non è colpa mia.

Ci vorrà un’eternità per uscirne.

Cammino per la stessa strada.
C’è un buco nel marciapiede.

Fingo di non vederlo e ci cado dentro di nuovo.

Non posso credere di essere allo stesso posto.

Ma non è colpa mia.

Ci vorrà molto tempo per uscirne.

Cammino per la stessa strada.
C’è un buco nel marciapiede.

Lo vedo.

Ci cado dentro è un’abitudine.

I miei occhi sono aperti,

so dove sono.

E’ colpa mia .

Ne esco immediatamente.

Cammino per la stessa strada.
C’è un buco  nel marciapiede.

Ci giro intorno.

Cambio strada.
www.jennamartinphotography.com

Poesia di Portia Nelson, tratto da Il libro tibetano del vivere e morire- Ubaldini,  Roma